
L'AEROPORTO PLANA SUL TAVOLO DEL MINISTRO
Il comitato viterbese incontra Bianchi: «C’è l’impegno per una scelta imparziale»
Incontro ravvicinato del Comitato per l’istituzione dell’aeroporto civile del capoluogo, rappresentato dal presidente Giovanni Bartoletti dal vice presidente Stefano Caporossi, col ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi. Al quale sono stati illustari i motivi che rendono Viterbo una sede ideale per ospitare il terzo scalo aeroportuale del Lazio.Il faccia a faccia è stato reso possibile dall’interessamento del segretario viterbese dei Comunisti italiani, nonché assessore provinciale alle Politiche del lavoro, Stefano Di Meo; l’ultimo esponente politico rimasto ”stregato“ dall’iperattivismo della coppia Bartoletti-Caporossi, ormai i veri capi di una poderosa lobby (sociale, economica, politica, sindacale, professionale etc.) che non ha eguali nella storia recente della Tuscia.Ma ritorniamo al colloquio con Bianchi, al quale è stato ribadito che l’eventuale struttura della Tuscanese può «già contare sul pieno e incondizionato appoggio», di tante istituzioni del settore, sia civili che militari; e di una «rete stradale e ferroviaria che nulla ha da invidiare» a quella a disposizione degli immediati concorrenti, Frosinone e Latina. «Senza contare - hanno sottolineato Bartoletti e Caporossi - che non ci sono problemi sui tempi e i costi di realizzazione dello scalo». Anche Di Meo non ha mancato di benedire l’intrapresa: «Ho spiegato al ministro - dice l’assessore - gli importanti risvolti occupazionali che lo scalo produrrebbe sulla precaria economia della Tuscia». La risposta di Bianchi? «Non si è sbilanciato sull’esito del verdetto (previsto tra qualche settimana, ndr), ma ha garantito la massima disponibilità a recepire altre motivazioni e argomentazioni per arrivare a una scelta serena, imparziale e soprattutto che tenga in debito conto i pareri tecnici degli esperti del settore».Re.Vi.
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