C.a. : Il Messaggero - Roma
010908
Spettabile redazione
ho letto ieri la lettera della Signora Brambilla dal titolo "perchè va
rivista la nostra offerta turistica".
sono rimasto a dir poco senza parole: il responsabile di un settore
strategico e cruciale del nostro paese, un settore che contribuisce in
maniera determinante al P.i.l. e che ha iniziato una parabola
discendente a vantaggio di realtà dinamiche come la Spagna e/o
L'Egitto, denota una preparazione sul tema abbastanza discutibile: la
Sig.ra parla di offerta turistica ??? quale ??? gli imprenditori del
settore sono lasciati soli, non sono messi nelle condizioni di fare
sistema e quando come nel caso di Viterbo lo fanno ecco l'appoggio che
ricevono da chi dovrebbe favorire la loro crescita.
In questo momento mi trovo a Los Angeles, e consiglierei vivamente
alla Sig.ra Brambilla di recarsi qui o in qualsiasi capitale del mondo
per toccare con mano il declino dell'Italia, la percezione e
l'immagine del nostro paese all'estero, immagine Sig.ra Brambilla che
con una lettera come quella apparsa sul messaggero di Domenica,
continua ad offuscare.
Invece di preoccuparsi del perchè vada rivista una offerta turistica
inesistente e disorganizzata provi a concentrare i suo sforzi su temi
concreti come quelli relativi allo sviluppo di un nuovo aeroporto: per
fare un esempio la southwest qui negli stati uniti rivitalizza degli
scali in declino creando di fatto una nuova domanda con vantaggi per
la collettività in termini di nuova occupazione, turismo,
infrastrutture, indotto, e mi creda in aeroporti come quello di
Burbank (ca) o di Ft. Lauderdale (Fl) non esiste certo il trenino, ma
bus, auto, etc.
Noto dalla lettera che le cattive abitudini non si eliminano
facilmente: premesso che sono tutt'altro che schierato a Sinistra,
noto che il progetto dell'aeroporto di Viterbo secondo Lei è da
abbandonare solo perchè, di fatto, messo in cantiere dal precedente
governo: volete dare un segno del cambiamento ??? valutate i progetti
non chi li ha proposti.
Lei parla di Ryanair, che di fatto ha rotto un monopolio, ma non si
sofferma mai sulla nostra amata compagnia di bandiera che, in ostaggio
da decenni della politica e dei sindacati, è stata affossata con un
costo stratosferico per la collettività, e che ha ricevuto l'ultima
beffa dal commissariamento con i trecento milioni pubblici dell'ultimo
prestito volatilizzati nel nulla e soprattutto di fatto inesigibili.
Sig.ra Brambilla, si soffermi sulla stampa estera, su cosa si dice
dell'Italia: parta da Lì; si soffermi per un attimo sulla nostra
offerta turistica così ben rappresentata da quanto accaduto ieri nelle
stazioni di Napoli e di Roma (che ha ovviamente avuto un ampissimo
risalto anche qui), e soprattutto si soffermi sul fatto che il nostro
Paese è fermo, statico e che ostacolando lo sviluppo e le nuove
iniziative per le nuove generazioni la speranza di cambiare potrà
concretizzarsi solo all'estero, in paesi come per esempio gli Stati
Uniti che, seppure tra mille contraddizioni, danno a tutti e sempre
almeno una possibilità.
Certo che la democrazia è ascoltare anche chi non la pensa allo stesso
modo porto al Messaggero ed alla Sig.ra Brambilla i più cordiali saluti.
Francesco Del Maro
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