giovedì 27 settembre 2007

Sono uomini no caporali


Nel corso di un recentissimo incontro con il Ministro dei Trasporti sul tema terzo aeroporto del Lazio, il presidente della Provincia di Latina, Armando Cusani, ha affrontato con Bianchi il tema della inconciliabilità dello scalo pontino con la struttura militare ivi esistente. Il problema già evidenziato dallo Stato Maggiore Aeronautica, che riguarda anche lo scalo ciociaro, consiste nell’incompatibilità tra la scuola militare di volo basico ad ala fissa di Latina (e quella ad ala rotante di Frosinone), con un eventuale scalo commerciale. In tali scuole dell’A.M., infatti, iniziano a volare tutti i piloti di aeroplano e di elicottero dell’Arma Azzurra e degli altri corpi armati dello Stato. Pertanto. Nei primi voli, gli allievi piloti sono sotto continua osservazione da parte dei loro istruttori che ne “telecomandano” il volo via radio mediante indicazioni impartite da una postazione fissa ubicata sulla testata pista. È facile comprendere come tale difficile e delicata operazione, insieme a molte altre, non siano compatibili con un’attività di volo commerciale schedulata. Tale problematica, come asserito dall’Arma Azzurra, comporterebbe, quindi, lo spostamento delle suddette basi in altra località compatibile.
A parte i costi sociali di un’operazione di “deportazione” di un’intera comunità di uomini (sia Latina che Frosinone hanno circa 500 addetti nelle rispettive basi) senza precedenti nella storia di un paese democratico, andrebbero valutati i costi economici di tale “trasloco” stimati nell’ordine di 70-80 milioni di euro per ciascuna base. In ogni caso tale riconversione comporterebbe tempistiche e ritardi notevoli alla soluzione del problema Ciampino che richiede tempi rapidi di attuazione.
“Il nodo dei militari c’è - ha detto Cusani all’incontro suddetto- il nostro impegno va oltre. Siamo disposti a finanziare il trasferimento della scuola e a co-finanziare l’opera purché l’aeroporto venga realizzato a Latina”. Parole inaccettabili, parole gravi, parole che lasciano basiti di fronte alla disinvoltura con cui sono state pronunciate. Il presidente della provincia di Latina deve una spiegazione immediata a quegli uomini e alle loro famiglie, da tempo radicate sul territorio pontino, nei cui confronti si è fatto promotore di una sorta di deportazione di massa in località da definire garantendo il pagamento (con quali soldi?) del trasloco degli uomini dell'Arma Azzurra. Presidente Cusani, trattare i nostri uomini in divisa alla stregua di un pacco postale, sradicare bruscamente loro, e le loro famiglie, dalle terre in cui hanno da sempre posto speranze di un futuro basato su solide certezze, offusca la linearità della sua azione di governo con una nota dolente che avremmo preferito mai sentire.
Si è mai confrontato con il Sindaco di Latina che, riteniamo, veda in quegli uomini uno dei fiori all'occhiello della comunità pontina, il quale ad oggi, sia per questo che per i problemi ambientali che investono Latina Scalo, Sermoneta e Sezze, non ha mai deliberato una mozione unanime a favore dello scalo?
Credo che debba delle scuse a coloro che servono il Paese in divisa, se non altro perchè qualcuno di loro, forse, la scorsa tornata elettorale l'ha anche votata.

Il presidente del comitato Aeroporto di Viterbo

AVVGiovanni Bartoletti

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