domenica 14 febbraio 2010

Renata Polverini e Tuscia Vola insieme sul no al nucleare

Di seguito una nota di Claudio Margottini (presidente del comitato tecnico-scientifico di Tuscia Vola). “Con tempestività Renata Polverini, dimostrando ancora una volta la sua lontananza dalla politica tradizionale,


esprime la sua posizione sul tema del nucleare chiarendo la propria contrarietà a tale tipo di energia e Tuscia Vola ribadisce nuovamente e fermamente la propria contrarietà agli impianti nucleari e la disponibilità alla incentivazione delle energie rinnovabili.

Ma il problema non è il luogo dove potrebbe sorgere il nuovo impianto. La vera motivazione che ha spinto Tuscia Vola su posizioni contrarie al nucleare nascono da motivazioni rigorosamente analizzate dal proprio comitato tecnico-scientifico e che ci fa piacere ritrovare anche in Renata Polverini. In particolare: la produzione di energia nucleare è sostanzialmente ferma a valori costanti dagli inizi degli anni '90; la frazione di energia elettrica mondiale proveniente da fonte nucleare è passata dal 18% del 1993 al 14% del 2008, a causa della mancata costruzione di nuovi impianti e la crescita dei consumi; la quantità di energia prodotta da fonte nucleare è diminuita del 2% dal 2005 ad oggi, con una previsione di riduzione dell’1% annuo sino al 2015 a causa dell’invecchiamento degli impianti e della ridotta disponibilità di uranio; il funzionamento delle attuali centrali sembrerebbe richiedere già oggi 65.000 tonn/anno, di circa il 30% superiore a quello proveniente dalle estrazioni minerarie (40.000 tonn/anno), generando un forte ricorso ai depositi civili; l’irrisolto problema dei rifiuti radioattivi; il primo reattore non potrà che essere pronto nel 2020 (sappiamo oggi quanto i proclami sulle fattibilità si scontrino con la tempistica reale); il costo del singolo impianto che supera oramai 3 miliardi di Euro per 1.600 MWe (Mod. Franco-Tedesco AREVA), anche se l'unico impianto in corso di realizzazione in Finlandia ha già richiesto quasi 4 miliardi ed è completato al 70 % secondo i fornitori francesi e, infine, senza considerare i costi per l’eventuale smantellamento dopo l’esercizio.

Inoltre, nessuno dichiara che, grazie ad una legge che incentiva la realizzazione di impianti solari fotovoltaici in Italia, abbiamo già realizzato e messo in rete, un piccolo impianto nucleare. Infatti, dal febbraio 2007, sono stati realizzati in Italia circa 60.000 impianti solari fotovoltaici per quasi 1.000 Megawatt, un impianto nucleare tradizionale (www.gse.it). Ovviamente la produzione energetica avviene solo nelle ore di insolazione, mentre l'impianto nucleare opera sulle 24 ore ma, in ogni caso, possiamo tranquillamente affermare di aver già realizzato in Italia un mini impianto nucleare. Che non ha impattato sull'ambiente, ha creato migliaia di posti di lavoro, ha consentito a numerose aziende italiane di riconvertirsi verso una green economy dove il resto del mondo è già avviato”.

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