giovedì 2 aprile 2009

Facebook | Giovanni Bartoletti

Facebook | Giovanni Bartoletti: "Giovanni Bartoletti CONSIGLIO CONGIUNTO SULL'AEROPORTO, TUSCIA VOLA: 'IL NOSTRO MOTTO E' PARTIRE IMMEDIATAMENTE'.
Porgo personalmente, e a nome di Tuscia Vola, i più deferenti saluti al Presidente della provincia, al signor Sindaco, ai presidenti del consiglio, agli assessori e consiglieri tutti.

Siamo finalmente arrivati, a quel punto immaginario della corsa di decollo del nostro aereo in cui è necessario che il pilota tiri con decisione il timone verso il proprio petto affinché si possa finalmente decollare.

Occorre quindi, oggi come non mai, essere uniti e decisi affinché questa imperdibile opportunità possa diventare, in breve tempo, una realtà economica e sociale del nostro territorio.

Perché ciò accada è necessario cogliere l'attimo per tirare la cloche verso di noi con la consapevolezza di quanta pista abbiamo davanti e di quella che in ogni momento ci sta correndo sotto il carrello.

E come ogni buon pilota conosce alla perfezione tutti i parametri relativi al suo aeromobile e al suo prezioso carico, anche noi dobbiamo avere coscienza, di ogni minimo dettaglio, in un quadro di insieme che ci dia la serenità di poter affrontare in ogni momento qualsiasi inconveniente di percorso.

Il take off è la fase più delicata e rischiosa di ogni volo, non ce lo dobbiamo scordare mai.

Abbiamo raggiunto, sulla striscia d'asfalto, la velocità necessaria al decollo, ora dobbiamo involarci, e dovremo farlo presto tenendo conto di alcune criticità che dobbiamo essere pronti a risolvere tempestivamente se la spia davanti a noi dovesse passare da gialla a rossa.

Come è noto la gestione del futuro scalo viterbese è stata affidata de plano alla società aeroporti di Roma per effetto dell?art. 18 della legge n. 31/08 che ha modificato l?art. 3 comma 2 del D. Leg.vo 9 maggio 2005 n. 96, Revisione della parte aeronautica del Codice della Navigazione, disponendo che, nel caso della delocalizzazione funzionale, l'affidamento della concessione della gestione aeroportuale è sottratto al regime della gara europea, previsto in termini generali dall?art. 704 del codice della navigazione, all?evidente scopo di non penalizzare la società che già gestisce un aeroporto interessato da un processo di delocalizzazione funzionale verso altro sito aeroportuale di nuova costituzione.

Vanno tuttavia riscontrate alcune situazioni che, se non risolte in tempi brevi, potrebbero rallentare, se non addirittura compromettere, l'iter realizzativo dello scalo della Tuscia.

Aeroporti di Roma: la nota società di gestione aeroportuale attualmente è, almeno sulla carta, concessionaria del costituendo aeroporto di Viterbo. L'accordo di programma stipulato tra la società di gestione e l'ente nazionale aviazione civile chiarisce in maniera inequivocabile quanto sancito dal decreto mille proroghe in merito alla delocalizzazione funzionale degli scali aeroportuali.

Ad onor del vero, occorre precisare che la delocalizzazione a Viterbo dello scalo di Ciampino, potrebbe essere penalizzante per l'impresa che gestisce gli aeroporti romani.

È difatti più che evidente che spostarsi a Viterbo, per chi ha il privilegio di gestire uno scalo a due passi dal centro di Roma, non costituisce certo motivo di grande stimolo.

D'altro canto, la possibilità a affidare la gestione dello scalo viterbese mediante le normali regole del bando europeo potrebbe aprire nella società romana un varco concorrenziale che le sottrarrebbe l'indubbio beneficio monopolistico della capitale.
Quindi da un lato la tentazione di non abbandonare gli indubbi privilegi, peraltro unici in Europa, di poter contare su uno scalo a basso costo a due passi dal centro cittadino, dall'altro l'assicurazione di poter contare come ultima ratio sullo scalo viterbese, ormai diventato esclusivo appannaggio della società ADR, ha messo detta società in una sorta di botte di ferro.

In quest'ottica si inserisce anche una terza via consistente nella possibilità di trasferire, in caso di chiusura di Ciampino, il traffico sullo scalo di Fiumicino. È il caso di ricordare come gli attuali 30 milioni di passeggeri che oggi transitano sullo scalo di Fiumicino, in un futuro prossimo, grazie alla implementazione delle infrastrutture e alla realizzazione di un'ulteriore pista, potrebbe raddoppiare o addirittura triplicare.

Vi è poi da considerare, che un eventuale trasferimento del traffico aereo da Ciampino a Viterbo, potrebbe richiedere tempi assai lunghi, basti pensare alla enorme difficoltà di delocalizzare le migliaia di lavoratori che oggi lavorano a Ciampino. Vi è infine la problematica legata ai possibili ricorsi delle altre società di gestione Europee che si verdrebbero sottratta la possibilità di partecipare ad un bando che aggiudicherebbe uno dei principali nuovi scali europei che, come accennato, è stato assegnato direttamente alla società ADR.
Per questi motivi la strategia da adottare con gli aeroporti di Roma deve essere chiara e decisa.

Va fissata da parte del Ministro dei trasporti una data improrogabile, per la chiusura di Ciampino, e un contestuale crono-programma da far rispettare dalla società aeroporti di Roma. Solo così si potrà avere la garanzia che quest?ultima adempia agli impegni presi con serietà e determinatezza. Diversamente argomentando si rischia di aver a che fare con una sorta di Tela di Penelope: da una parte infatti ADR tiene vincolata Viterbo per evitare che altri possano legittimamente venire a gestire lo scalo, dall?altra non si fa nulla per chiudere Ciampino, anzi si auspica adesso lunga vita.

Ferrovie:

Ferma restando la prioritaria necessità di potenziare la tratta Roma-Cesano-Orte che oggi rappresenta, soprattutto per i nostri pendolari, l?unica alternativa per recarsi nella Capitale riteniamo, che in breve tempo si potrebbe collegare l?aeroporto di Viterbo al Centro di Roma in un?ora. Ciò sarebbe possibile senza grandi infrastrutture e lavori che rischiano di durare decenni mediante il potenziamento della ferrovia Viterbo-Orte sino a Sipicciano.

Da qui attraverso un raccordo ferroviario lungo non più di due chilometri i treni provenienti dall'aeroporto potranno imboccare la linea direttissima sino a Roma correndo alla stessa velocità della ?freccia rossa?, senza disturbare o intralciare i treni ad alta velocità Roma-Milano. Se poi si collegasse lo scalo direttamente a Grotte S. Stefano senza passare da Zepponami si risparmierebbero oltre 10 km di rete ferroviaria.

Per collegare l'aeroporto con la Capitale, però ci vorrà una nuova flotta di treni regionali veloci che possano viaggiare sulle linee tradizionali a velocità superiori a quelle dei treni pendolari di oggi e che una volta sulle linee ad alta velocità possano competere con i freccia rossa. In questo modo, dal capoluogo della Tuscia si potrebbe raggiungere la stazione Tiburtina in un'ora circa.

Bizzarra appare l'intenzione della Regione di puntare al potenziamento della ferrovia Roma-Civicastellana-Viterbo per dare un collegamento al futuro scalo. Anzi assurda. Oggi i treni della società MetRo impiegano due ore e 40 minuti. Per velocizzare il collegamento occorrerebbe raddoppiare circa 90 chilometri di binario e ?raddrizzare? la linea che oggi si snoda nel viterbese tra curve e controcurve e innumerevoli passaggi a livello, sullo stesso tracciato di una vecchia tramvia degli anni Trenta.

Tuttavia, in attesa del potenziamento della rete ferroviaria è necessario attivare un sistema di trasporto intermodale integrato che consenta di collegare lo scalo viterbese con la capitale in tempi non dissimili da quelli che occorrono a collegare gli aeroporti di prossimità con le altre capitali europee.

Questo stratagemma consentirà di vedere realizzato lo scalo viterbese in tempi fisiologici e al contempo di rendere immediatamente operativa l?attività dello stesso.

Appare opportuno quindi fare alcune brevi considerazioni circa la intermodalità che consentirà ai passeggeri atterrati a Viterbo di raggiungere la Capitale, che non sono molto dissimili da quelli che attualmente riguardano tutta Europa. Lo studio condotto da uno dei più importanti Studi nel settore infrastrutturale legato agli aeroporti, il Centro ICCSAI (International Center for Competitiveness Studies in the Aviation Industry), sui Livelli di accessibilità dell'Aeroporto di Viterbo, conclude che anche in assenza (per ora) di ferrovia per Viterbo, la miglior soluzione disponibile allo stato attuale, dal punto di vista dei collegamenti stradali e dei servizi ferroviari offerti, sembra essere rappresentata dal collegamento con bus navetta sino ad Orte e il successivo utilizzo della linea ferroviaria Orte - Roma Termini.

La soluzione bus navetta - ferrovia consente di ridurre al minimo l'impatto sul traffico in accesso a Roma e collegare al polo di Orte passeggeri destinati ad altre città del bacino dello scalo viterbese. Lo studio considera poi un risparmio di tempo derivante dal fatto che atterrare a Viterbo farebbe risparmiare ulteriore tempistiche, anticipando l'atterraggio dei voli rispetto a destinazioni di arrivo a sud di Viterbo o allo stesso aeroporto di Ciampino. Conclusione: si può arrivare a Roma partendo da Viterbo un'ora e 21 minuti.

Ovviamente nel giro di pochi anni dovrà essere attivato il citato servizio su ferro in quanto come è noto l?attuale stazione di Orte subbirà nel tempo una progressiva ed inesorabile riduzione delle fermate dei treni a causa dell?implementazione della linea ad alta velocità.

In Europa accade più o meno lo stesso. Viterbo sarebbe infatti uno scalo delocalizzato come l'aeroporto di Beauvais che è situato a circa 80 km dal centro di Parigi e non c'è servizio ferroviario, ma è disponibile solo un servizio bus; l'aeroporto di Reus che è situato a circa 6km dalla città di Reus che è raggiungibile in 10 minuti tramite bus ed una volta arrivati è possibile prendere dei bus che raggiungono Barcellona in un ora e 30 min, per una distanza di circa 108 km; l'aeroporto di Girona situato a 18 km dalla città di Girona, e a circa 103 km da Barcellona, raggiungibile tramite due compagnie di bus; il notissimo aeroporto di Hahn che è situato a circa 124 km da Francoforte e non c'è servizio ferroviario, ma solo servizio bus; l'aeroporto di Vasteras che è situato a 120 km da Stoccolma e non ci sono treni, ma solo bus; l'aeroporto di Lubecca è situato a 65 km da Amburgo, ci sono servizi bus e taxi durata 1 ora; l'aeroporto di Weeze si trova a 78 km da Dusseidolf, ci sono solo bus e taxi e il tempo di viaggio 1 e 15 min; Stansted dista da Londra 70 km.

Anche per lo stesso aeroporto italiano di Orio al Serio, che da tempo ha superato i 6 milioni di passeggeri, i dati mostrano inequivocabilmente, come il trasporto ferroviario non sia poi così determinante per raggiungere l?aeroporto. Il 93% dei passeggeri non utilizza il treno nei collegamenti da e per l?aeroporto.

Territorio e Società di gestione:

La società ADR in un progetto di massima ha disegnato sul sedime aeroportuale uno spazio ad essa riservato di oltre 600 ha, rispetto ai 300 ha attualmente in uso alle strutture oggi esistenti: un enclave troppo vasto, secondo il nostro giudizio, permetterebbe alla stessa società di costruire all?interno del terreno demaniale tutte le infrastrutture che oggi gravitano intorno ad un scalo; e non solo quelle squisitamente aeroportuali.

Siamo convinti che ciò non corrisponda esattamente a quanto il nostro territorio ci chiede. Le istituzioni locali, l?imprenditoria della Tuscia, e soprattutto i lavoratori del territorio vogliono e devono avere, così come avviene ovunque, un ruolo fondamentale da protagonisti nelle gestione della risorsa aeroporto. Occorrerà quindi negoziare con ADR gli spazi dell?intorno aeroportuale affinché la Tuscia possa avere il suo ruolo prioritario nella gestione dell?indotto aeroportuale.

Conclusioni:

Il nostro motto è partire o meglio partire immediatamente. Per costruire un aeroporto occorrono non più di 6/8 mesi, per realizzare le infrastrutture ad esso collegate occorrano degli anni. Come nella vecchia storia dell'uovo e della gallina noi riteniamo che nasca prima lo scalo poi le infrastrutture ad esso collegate. Diversamente argomentando non avremo mai nell'uno nelle altre. Non crediamo che i 5 milioni di passeggeri, così come è di 4000 dipendenti, di Ciampino, si possano trasferire in breve tempo a Viterbo Sarà. un passaggio graduale negli anni che consentirà al territorio di adattarsi in maniera eccellente al carico che lo aspetta. Mettiamo a punto l?essenziale, il superfluo arriverà di conseguenza.
E allora cari amici tiriamo la cloache, la velocità è ottimale per decollare, anche perche la pista che abbiamo davanti comincia ad accorciarsi.

Tuscia vola

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