sabato 1 novembre 2008

NewTuscia - notizie e news

FORMAZIONE PROFESSIONALE AEROPORTUALE: SERVE FARE PRESTO

Gaetano Alaimo

VITERBO - “La formazione professionale sarà la vera sfida in vista dell’aeroporto di Viterbo”. E’ questo, in sintesi, il messaggio che è stato lanciato dal terzo incontro sull’aeroporto, svoltosi ieri alla Domus di La Quercia, incentrato appunto sulla Formazione aeroportuale. Il tutto per preparare cittadini ed addetti ai lavori in modo puntuale all’inizio dei lavori dello scalo e alle prospettive che si apriranno per la Tuscia con l’avvento dell’aviostazione.

Nel corso della giornata di studi e dibattiti sono intervenuti i massimi esperti nazionali e locali di formazione aeroportuale, tra cui Pomponi e Silanos dell’Enac, che hanno trattato della normativa per la formazione degli operatori aeroportuali; Tomasello dell’Easa, che ha dibattuto della normative europea degli operatori degli scali aerei; Ferrari dell’Enav (“La formazione nell’Azienda Provider del Controllo del traffico aereo”), Dettori e Giaquinto della Selex-SI (“La formazione nell’industria e l’offerta di formazione”), Spalletta della Eurelettronicaicas (“La meteorologia per la sicurezza aeroportuale”).
Nel pomeriggio è stata la volta di Carlini dell’Università della Tuscia (“Il ruolo dell’Università del Tecnopolo formativo della regione Lazio”); Del Core di Parthenope (“Il percorso formativo aeronautico presso l’Università Parthenope di Napoli”); Alberici di Uniroma3 (“Il ruolo della formazione”); Bazzano di Training solutions sulla formazione mirata per gli operatori aeroportuali; Cappelli dell’Itis di Viterbo, Cristiani dell’Itis di Viterbo; Caporossi dell’Aeroclub di Viterbo.
(Nella foto, coperta da copyright NewTuscia, l'assessore comunale all'Aeroporto, Giovanni Bartoletti)
Nell’ultima parte hanno preso la parola Pizzicanella di Eko Group su “L’aeroporto di Viterbo come luogo elettivo della responsabilità sociale”; Daniele di B.J. Aviation su “La gestione del sistema di qualità aeroportuale”; Rea di Ifsa su “Human factor”; Meniconi su “La formazione aeroportuale, leva strategica per lo sviluppo dell’aeroporto; l’ing, Niro su “Licenza di Manutentore Aeronautico”. Alla fine l’assessore Bartoletti ha tratto le conclusioni.

Quello che è emerso dal lungo a approfondito dibattito e dalle relazioni degli esperti, è che allo stato attuale c’è una grande difficoltà di professionalizzazione nel settore aeronautico, sia per formare adeguatamente i giovani con corsi specifici che per trovare docenti con conoscenze adatte a studenti che hanno bisogno di essere altamente preparati.
(A sx, nell'ordine, Del Core di Parthenope, Pizzicanella di Eco Group, Alberici di Uniroma3; a destra, nell'ordine, Cristiani dell'Istituto Einaudi e Caporossi dell'Aeroclub: tutte le foto sono coperte da copyright NewTuscia)

I corsi di laurea breve, previsti dalla riforma universitaria di qualche anno fa, sono stati considerati non professionalizzanti, come era nelle aspettative della riforma, soprattutto per il fatto che quasi tutti gli studenti poi hanno scelto di continuare per il secondo livello.
Il problema nasce, secondo gli esperti, dall’insufficiente raccordo tra mondo politico e aeronautico, che porta molti corsi di laurea ad essere distaccati dal mondo professionale cui debbono confluire gli studenti una volta laureati.
Il presidente dell’Aeroclub di Viterbo, Stefano Caporossi, ha posto l’accento sulla necessità di avere presto infrastrutture idonee a supportare l’aeroporto; Caporossi ha poi ricordato i corsi che gestisce direttamente l’Aeroclub di Viterbo e che hanno occupato 81 studenti su 87 in strutture aeroportuali di tutto il mondo.

Bazzano di Training Solutions, che ha stretto un accordo con il Cat-Confesercenti di Viterbo per attività di formazione nel campo aeronautico, ha posto l’accento sulla necessità di formare in loco personale qualificato sull’aeronautica, al fine di evitare che imprese senza scrupoli, provenienti da fuori, colonizzino solo a fini di lucro le attività collaterali legate all’aeroporto e impongano personale esterno che non fa il progresso della Tuscia. “Tra le priorità che ci sono per chi lavora in un aeroporto – ha detto Bazzano – c’è quello di essere formato all’accoglienza, il che significa una preparazione a 360 gradi per essere all’altezza delle migliaia di persone che attrae uno scalo”.

Un altro tema molto sentito e illustrato dagli esperti è stato quello della sicurezza. E’ stata ricordata la necessità di formazione particolareggiata su due concetti di sicurezza: la safety e la security. Nel primo caso la formazione è quella di fatto, vale a dire su come assicurare che chi è dentro l’aeroporto e chi ci lavora sia preservato da rischi e le modalità di avere il totale controllo della struttura aeroportuale. Nel secondo caso si parla di normativa in materia di sicurezza e applicazione di questa per garantire il rispetto delle norme vigenti e evitare incidenti dentro l’aeroporto.


L’assessore comunale all’Aeroporto, Giovanni Bartoletti, spiega a NewTuscia che “parlando di formazione professionale occorre creare una forte sinergia tra enti locali e privati. Viterbo è in una buona posizione geografica e, l’aeroporto, convoglierà molte persone sia da nord che da sud. L’Istituto aeronautico e la Scuola di Volo hanno il compito di formare adeguatamente gli studenti che poi saranno chiamati a lavorare nella struttura aeroportuale. Lo scalo è una sfida per la Tuscia e un volano irrinunciabile di sviluppo: serve arrivare preparati, anche dal punto degli investimenti sulla formazione, a questo appuntamento”.

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