
Voltaire diceva: “Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo”.
Ed io non posso che provare a seguire tale universale precetto, credendo fortemente che solo attraverso il reciproco scambio si riesce ad accrescere le proprio individualità e determinare il bene di tutti.
Ma per far ciò occorre seguire semplici regole, prima fra tutte: l’onestà morale.
Quando Giuseppe Benito Sini e Osvaldo Ercoli dichiarano di voler presentare documentazioni comprovanti la necessità di diminuire i voli aerei a livello internazionali, fanno un servizio a tutti e soprattutto a chi, come me, non è di uguale avviso. Ciò a patto che non siano le solite farneticazioni a cui pochi uditori hanno assistito ultimamente.
Ma se vogliono entrare nella vicenda del terzo aeroporto low cost, dichiarando “come ad una rigorosa analisi scientifica, in punto di diritto, ed applicando i criteri di una pubblica amministrazione rigorosa e di una limpida etica pubblica, la realizzazione della nociva e devastante opera a Viterbo sia del tutto inammissibile” non è un fatto globale, e quindi ambientale, ma la volontà di non far crescere l’intera Tuscia e cercare l’avvento della estrema povertà, storicamente considerata la molla della riscossa di certe ideologie novecentesche.
Se fossero onesti intellettualmente, si opporrebbero allo fonte della vicenda cioè lo stesso aeroporto di Ciampino che, non solo determina più inquinamento (e ciò è realmente verificabile da tutti), ma è anche poco sicuro.
Invece questi signori se la prendono, per loro stessa ammissione, con Viterbo facendo il gioco di Latina e Frosinone che, in quanto ad inquinamento e capacità di sostenimento dell’impatto ambientale dei loro siti, versano in una situazione pessima neanche lontanamente paragonabile e quella viterbese.
Ma non sarà che vogliono far torna il sempre amato partito del no a cui Peppe Benito Sini è da sempre fedelissimo (ricordatevi che lui determinò il mancato raddoppio della Cassia), movimento che fece fare, per le stesse infondate ragioni addotte oggi, la scelta scellerata del no al nucleare determinando ricchezza e salute agli stati confinanti, i quali ponendo tali opere al confine con l’Italia dividono con noi i rischi tanto paventati?
Mentre noi abbiamo un tasso di mortalità altissimo determinato dall’inquinamento delle centrali che, dovevano essere nucleari ma grazie al partito per il no sono a combustibile fossile (cioè producono poco - inquinano tanto) e per giunta siamo dipendenti da decisioni altrui, come dire: “cornuti e maziati”.
Per amor del vero, l’inquinamento mondiale è determinato per l’80% dalla produzione di energia in modo sbagliato, come il nostro, e solo per il 2% dal volo aereo, molto meno inquinante e più sicuro del trasporto su gomma.
Andrea Borgna, giovane viterbese stufo di chi per ideologie politiche vecchie come i loro sostenitori compromette il futuro dei giovani barattandolo con un, sempre meno faticoso, no.
Ed io non posso che provare a seguire tale universale precetto, credendo fortemente che solo attraverso il reciproco scambio si riesce ad accrescere le proprio individualità e determinare il bene di tutti.
Ma per far ciò occorre seguire semplici regole, prima fra tutte: l’onestà morale.
Quando Giuseppe Benito Sini e Osvaldo Ercoli dichiarano di voler presentare documentazioni comprovanti la necessità di diminuire i voli aerei a livello internazionali, fanno un servizio a tutti e soprattutto a chi, come me, non è di uguale avviso. Ciò a patto che non siano le solite farneticazioni a cui pochi uditori hanno assistito ultimamente.
Ma se vogliono entrare nella vicenda del terzo aeroporto low cost, dichiarando “come ad una rigorosa analisi scientifica, in punto di diritto, ed applicando i criteri di una pubblica amministrazione rigorosa e di una limpida etica pubblica, la realizzazione della nociva e devastante opera a Viterbo sia del tutto inammissibile” non è un fatto globale, e quindi ambientale, ma la volontà di non far crescere l’intera Tuscia e cercare l’avvento della estrema povertà, storicamente considerata la molla della riscossa di certe ideologie novecentesche.
Se fossero onesti intellettualmente, si opporrebbero allo fonte della vicenda cioè lo stesso aeroporto di Ciampino che, non solo determina più inquinamento (e ciò è realmente verificabile da tutti), ma è anche poco sicuro.
Invece questi signori se la prendono, per loro stessa ammissione, con Viterbo facendo il gioco di Latina e Frosinone che, in quanto ad inquinamento e capacità di sostenimento dell’impatto ambientale dei loro siti, versano in una situazione pessima neanche lontanamente paragonabile e quella viterbese.
Ma non sarà che vogliono far torna il sempre amato partito del no a cui Peppe Benito Sini è da sempre fedelissimo (ricordatevi che lui determinò il mancato raddoppio della Cassia), movimento che fece fare, per le stesse infondate ragioni addotte oggi, la scelta scellerata del no al nucleare determinando ricchezza e salute agli stati confinanti, i quali ponendo tali opere al confine con l’Italia dividono con noi i rischi tanto paventati?
Mentre noi abbiamo un tasso di mortalità altissimo determinato dall’inquinamento delle centrali che, dovevano essere nucleari ma grazie al partito per il no sono a combustibile fossile (cioè producono poco - inquinano tanto) e per giunta siamo dipendenti da decisioni altrui, come dire: “cornuti e maziati”.
Per amor del vero, l’inquinamento mondiale è determinato per l’80% dalla produzione di energia in modo sbagliato, come il nostro, e solo per il 2% dal volo aereo, molto meno inquinante e più sicuro del trasporto su gomma.
Andrea Borgna, giovane viterbese stufo di chi per ideologie politiche vecchie come i loro sostenitori compromette il futuro dei giovani barattandolo con un, sempre meno faticoso, no.
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