di LUCIANO D’ARPINOMolto rumore per nulla? Sembra di sì 24 ore dopo la sortita del presidente della Provincia Francesco Scalia che ha annunciato la “cacciata” di Rifondazione comunista dalla maggioranza di centrosinistra e dalla giunta per il ripetuto “no” al progetto dell’aeroporto civile a Frosinone. Sentite cosa ha dichiarato ieri l’assessore del Prc Francesco Giorgi in odore di “defenestrazione“: «Mi chiede se sono ancora assessore? Certo che lo sono, almeno formalmente, visto che non ho ricevuto alcuna comunicazione». Scalia le ha chiesto di dimettersi e lei non l’ha fatto e comunque non le è stata ancora revocata la delega. Come mai? «No comment», chiude Giorgi.Giriamo allora la domanda al presidente della Provincia Scalia. Perchè, come annunciato, non ha revocato la delega all’assessore a Giorgi visto che lui non le ha presentato la sue dimissioni? «Perchè - replica Scalia - Giorgi mi ha chiesto altre 24 ore di tempo per riflettere. Gli toglierò la delega subito dopo a meno che il suo partito non cambi posizione».Sembra che i due abbiano avuto un faccia a faccia teso ieri mattina. Scalia avrebbe chiesto a Giorgi di rassegnare le dimissioni e poi di riaprire un confronto a livello regionale. L’assessore di Rifondazione, però, gli avrebbe detto di no: niente dimissioni, prima si abbassano i toni e poi si riapre il confronto. Posizioni distanti, come si vede. Intanto la Federazione provinciale dei Verdi esprime solidarietà al Prc contro Scalia: «La posizione del Prc sull’aeroporto coincide esattamente - scrivono i coordinatori provinciali Domenico Belli e Luigi Rossi - con quella della Federazione provinciale e regionale dei Verdi. Una posizione non ideologica che nasce dalla constatazione del gravissimo inquinamento ambientale della nostra città ed è comune a quanti non sono disposti a vedere sacrificata la salute dei cittadini e l’ambiente sull’altare di fantomatici e non dimostrabili vantaggi economici».
La crisi politica all'interno del centro sinistra scoppiata in maniera fragorosa a livello provinciale per la questione aeroporto rischia di mandare in crisi anche la coalizione di centro sinistra all'interno del consiglio comunale di Frosinone. I fari sono puntati sulla lista La Sinistra che include il Pdci, Rifondazione comunista e i Verdi. L'aeroporto non è stato mai condiviso dai comunisti e osteggiato apertamente da rifondazione e verdi. Ma ora, con la crisi dietro l'angolo, anche la lista stessa sembra andare in ordine sparso. I Comunisti Italiani fanno sapere che sono pronti, per il bene comune della coalizione, a "turarsi il naso". Fermi e coerenti con le loro posizioni i verdi che tra l'altro hanno l'unica rappresentanza nella massima assise comunale. Più complicata la situazione di Rifondazione Comunista che si rifugia in una prudentissima attesa. «E' un momento politico delicato - dichiara Francesco Smania portavoce della Sinistra comunale - posso solo dire che la lista ha appoggiato un programma politico del sindaco Marini dove sulla vicenda aeroporto avevamo chiesto l'indizione di un referendum popolare. Nelle prossime ore riunirò gli organi dei vari partiti comunali per spiegare la nostra posizione». Chi non vuole rompere con la coalizione è Roberto Spaziani, assessore della giunta Marini, con delega all'Ambiente che spiega la sua posizione: «Mi rimetto al programma di Marini ed attueremo quello che noi qualche mese fa abbiamo sottoscritto. Aeroporto compreso». Diversa la posizione dei Verdi: «Quello che è successo in Provincia - dichiara il consigliere Francesco Raffa - non sposta di una virgola la nostra posizione sull'aeroporto di cui siamo sempre stati contrari. Se la pratica arriva in consiglio voterei no. Al centro va messo l'ambiente». Anche per Marini come per Scalia l'aeroporto rischia di far aprire una crisi politica all'interno della coalizione.Gia. Rus.
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