Fonte: www.ontuscia.it
Lo stop degli eurodeputati allo scalo viterbese: interviene Gianluca Salza (AN)
VITERBO - Leggendo i quotidiani locali, con riferimenti alle principali testate giornalistiche nazionali, c’è da rimanere nell’incredulità più assoluta in merito alla presa di posizione di alcuni eurodeputati italiani inerente la questione dell’aeroporto civile di Viterbo.
La bocciatura esposta da questi signori estranei alle vicende viterbesi, non conoscendo e non percependo affatto il trampolino di lancio che questo scalo aereo rappresenterebbe per il capoluogo della Tuscia si denota proprio come un fulmine a ciel sereno. L’estraneità di questi personaggi come o per nulla in simbiosi con il nostro territorio ad accezione di qualche rara apparizione per “elemosinare” qualche voto non può esser meglio definita che con le parole espresse dal segretario del comitato per l’aeroporto Maurizio Pinna “un attentato cartaceo che ha colpito nel cuore i cittadini viterbesi….”. Non posso esimermi dall' elogiare e sostenere la posizione del segr. Pinna in quanto l’impegno e la passione per difendere la posizione di primato che Viterbo ha su gli altri concorrenti non ha eguali, quindi tutto il mio sostegno e la mia riconoscenza di cittadino viterbese ed amministratore comunale per chi come lui si batte per far in modo che il capoluogo della Tuscia e il suo hinterland escano da un isolamento forzato voluto da scelte politiche sbagliate commesse in passato. Fortunatamente come affermato dallo stesso segretario il sostegno a questo terzo scalo è corale in quanto sia la destra che la sinistra lo condividono a pieno titolo, quindi non esistono ragioni politiche di fondo che da una parte o da un'altra tendano a boicottare la posizione di Viterbo. Ciò insieme alle parole dei segretari comunali dei DS e della Margherita Mancinelli e Ciprini a sottolineare come l’appoggio a Viterbo sia incondizionato dai poli di appartenenza: dimostrazione come anche nel centro sinistra ci sia volontà a far sì che al nostro capoluogo non sfugga questa grande opportunità per rilanciarlo alla grande. Mi auguro che questa battaglia sostenuta sia da questa amministrazione comunale sia dal centro-sinistra non sia solo un epilogo, ma l’inizio di un percorso politico non più rapportato ad una logica chiusa di blocchi contrapposti, ma ad una sinergia che possa avere come obiettivo finale il miglioramento delle condizioni dei cittadini viterbesi.
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Fonte Il Tempo
di LUCA SERGIO TERZO scalo aeroportuale del Lazio: il gioco comincia a farsi estremamente duro.
Un fatto scontato considerato che si avvicina a grandi passi la decisione del ministero Trasporti sull’individuazione del sito fra i tre capoluoghi aspiranti Frosinone, Latina e Viterbo. Ieri il presidente dell’Amministrazione provinciale, Francesco Scalia, ha dato la notizia che il ministro Bianchi ha convocato il nostro ente per mercoledì 19 settembre e, quindi, in quella data c’è da prevedere che verranno sciolti tutti i dubbi e le preoccupazioni sulla scelta definitiva del terzo scalo aeroportuale per alleggerire il traffico aereo sia di Ciampino che di Fiumicino. Come detto, il gioco si sta facendo duro: ieri si sono avuti due fatti, uno più importante dell’altro: cinque deputati europei di sinistra, e la circostanza va messa in evidenza, hanno chiesto un preliminare studio di impatto ambientale per quanto riguarda Viterbo (ma non si parla affatto né di Frosinone né di Latina); ed i responsabili amministrativi di quest’ultima provincia con i membri dell’apposito comitato per l’aeroporto hanno presentato uno studio che individua il Pontino come sito idoneo. Insomma, a Latina si sono messi a suonare la grancassa ed anche con un po’ di ritardo. «Noi il piano di fattibilità l’abbiamo presentato l’anno scorso», tiene a sottolineare il presidente della giunta provinciale Francesco Scalia. Il quale aggiunge: «Niente di cui meravigliarsi se a Latina magnificano le capacità della loro struttura che dicono essere già pronta ai voli, quando a noi risulta che l’attività aerea viene ad essere disturbata dal vicino aeroporto di Pratica di Mare. Comunque sia, siamo stati convocati al ministero Trasporti il giorno 19 di questo mese ed allora sapremo qual è la decisione. Ripeto che continuiamo ad essere tranquilli perché, se dovesse essere per noi negativa la decisione, la Provincia realizzerà comunque una struttura per elicotteri». E veniamo al colpo basso sferrato contro Viterbo dai deputati europei dei gruppi parlamentari Socialista e Verdi. Giovanni Berlinguer, Giulietto Chiesa, Claudio Fava, Pasqualina Napoletano (quest’ultima eletta nella circoscrizione centrale dove c’è il Lazio) e la verde Monica Frassoni, come riferisce una notizia dell’Ansa proveniente dalla Tuscia, hanno scritto al ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, per manifestargli «netta contrarietà all’ampliamento dell’aeroporto di Viterbo in vista della sua ridefinizione come sede del traffico low-cost». Ad avviso dei firmatari della lettera, «Ogni decisione su un nuovo aeroporto deve tenere conto dell’impatto sull’ambiente circostante, della necessità di non costruire un numero eccessivo di infrastrutture sullo stesso territorio e deve tenere presente che il trasporto aereo è una delle attività che più danni provoca all’equilibrio della biosfera». Sulla base di queste argomentazioni i cinque esponenti di sinistra, chiedono perciò al ministro di «soprassedere a qualunque decisione fino a che non si disporrà di un’adeguata valutazione dell’impatto ambientale, base indispensabile di partenza per un’ampia consultazione popolare di tutte le comunità interessate». Come detto, analoga richiesta di controllo ambientale non viene fatta per Frosinone e Latina. Ora, se ciò conferma indirettamente qualche «chançe» della Tuscia, fa però capire che Viterbo dovrà prima sottoporsi... all’esame.
venerdì 14 settembre 2007
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Fonte: Il Tempo
VITERBO Tutte le istituzioni a sostegno della Tuscia
di ANDREA ACALI VITERBO — Il capoluogo della Tuscia ha le carte in regola per ospitare il terzo scalo civile del Lazio. Ne sono fermamente convinti non solo gli esponenti dell’apposito comitato che si è costituito per sostenere la scelta di Viterbo, ma anche le forze economiche, politiche e le istituzioni, con ben pochi distinguo (in particolare alcuni europarlamentari di sinistra contro i quali c’è stata un’autentica levata di scudi). Oltre a Comune capoluogo e Provincia, che partecipano alla Savit, la società formata in vista dell’apertura dello scalo civile, molti altri centri del Viterbese e della vicina Umbria si sono schierati ufficialmente a favore della realizzazione del terzo aeroporto laziale a Viterbo. La struttura esistente è gestita dall’Aeronautica militare ed è utilizzata anche dall’Aviazione dell’esercito. Attualmente esistono una pista da 800 metri, utilizzata dall’Aves e dal locale Aeroclub, e una da 1.500, consegnata lo scorso anno ma il cui collaudo non è stato ancora completato. Tra forze armate e Comune è già stato siglato un accordo per l’apertura al traffico civile. A favorire la scelta di Viterbo ci sarebbe anche uno studio dell’Enac su cui è sorto un piccolo giallo. Il senatore di FI Giulio Marini lo ha mostrato pubblicamente ma l’Ente ne avrebbe smentito l’esistenza. L’aeroporto a Viterbo contribuirebbe, tra l’altro, a decongestionare lo spazio aereo di Roma, visto che la maggior parte dei voli che ora si attestano a Ciampino provengono da nord, con risparmi in termini di carburante e di emissioni inquinanti. a.acali@iltempo.it
venerdì 14 settembre 2007
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