martedì 18 settembre 2007

AEROPORTO 'BANCO' 'DI PROVAdi Pietro Bevilacqua



Leggo oggi di un convegno organizzato dal comitato che si oppone allo scalo aeroportuale viterbese, che si terrà venerdì 21 dicembre presso la sala delle conferenze dell’Amministrazione Provinciale. A questo convegno, che probabilmente ci spiegherà le ragioni per cui l’aeroporto a Viterbo non si deve fare parteciperanno il magistrato Ferdinando Imposimato, una delle personalità più illustri delle istituzioni italiane;Mauro Mocci, medico, esperto di patologie derivanti da inquinamento;Marinella Correggia, saggista, autrice di molti libri, esperta di temi ambientali.Oibò, io pensavo che invece venissero i parlamentari europei che hanno firmato la petizione al Ministro per non realizzare l’ aeroporto a Viterbo( non gli aeroporti in generale, solo quello di Viterbo). Mi faccio una domanda, conoscendo un po l’iter di queste prese di posizione, cioè; si crea un comitato, si politicizza, si cercano dei parlamentari o delle fonti autorevoli che diano visibilità e gli si fa firmare una lettera, magari senza neanche leggerla. Vorrei invece fare alcune domande a Peppe Sini, che mi pare sia a capo di questo comitato:1) I parlamentari firmatari, sanno dove è ubicato Viterbo? Cioè sanno che è nel Lazio e non in Lombardia per esempio? Perché mica lo sanno tutti dove sta.2) Perché non vengono a dirci quale è l’alternativa di sviluppo del territorio in termini di crescita economica e occupazionale?3) Abbiamo capito male o questo comitato, formato da autorevolissimi esponenti, vuole trasformare la città di Viterbo in un grande dormitorio dove il trasporto pubblico su rotaia debba servire a trasportare i pendolari a Roma, condannando le generazioni future ad una migrazione forzata? Io credo, invece, che questa volta i viterbesi non sono stati colpiti dal loro solito torpore. Questa volta sono assolutamente determinati: l’areoporto sarà il banco di prova e ci aiuterà a capire chi veramente, e non solo oggi ma da sempre, ha voluto che Viterbo fosse relegata nel più profondo oscurantismo, condannandola all’emarginazione. Questa volta i viterbesi NON CI STANNO ad essere condannati alla fame come vorrebbero alcuni parlamentari europei che non sanno neanche dove sta Viterbo! I Commercianti viterbesi sono pronti a lottare a fianco di chi vuole per la città un vero sviluppo ed un futuro sereno per le nuove generazioni.Dott. Mag: Pietro BevilacquaDelegato ASCOM – CONFCOMMERCIO

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