
VITERBO - (giu. res) Un Centro prima sperimentale e poi operativo per le tecnologie innovative per il volo aereo che consente maggiore sicurezza e affidabilità. Il Comitato per l’Aeroporto di Viterbo, in attesa della decisione del ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, per il terzo scalo del Lazio (“Siamo sicuri che Viterbo verrà preferita” sottolinea il presidente del Comitato, Giovanni Bartoletti) ha compiuto un ulteriore passo in avanti presentando, grazie all’intervento di Fabrizio Aversa, esperto di tecnologie innovative nel campo dell’aeronautica (il cosmonauta Roberto Vittori ha inviato un telegramma, scusandosi per non aver potuto partecipare all’iniziativa), una serie di nozioni che, nell’immediato futuro, potranno essere applicate negli aeroporti (e diu questo si doterebbe lo scalo di Viterbo) con una maggiore incidenza nella sicurezza del volo. L’incontro si è svolto presso il complesso congressuale Domus La Quercia preceduto da un breve intervento del direttore, Salvo Lo Castro, che ha espresso,per conto della proprietà, l’appoggio all’iniziativa che punta a fare di Viterbo il terzo scalo aeroportuale del Lazio. Gremita la sala. Dopo aver passato in rassegna punti di forza, elaborati dal Comitato, a favore dello scalo di Viterbovil presidente Bartoletti ha parlato delle enormi ricadute economiche ed i benefici in termini occupazionali per il territorio che la realizzazione dell’aeroporto comporterebbe. Ribadendo, poi, che le infrastrutture stradali e ferroviarie dei tre capoluoghi del Lazio candidati ad ottenere l’ambito scalo aeroportuale, non penalizzerebbe assolutamente Viterbo, relativamente alle tempistiche per raggiungere la Capitale, il Presidente del Comitato- ha invitato tutti ad attivare, ogni energia politica e ogni sforzo in un’ottica di dialogo con le altre rappresentanze territoriali al di fuori della Tuscia interessate alla costituzione dello scalo viterbese, che oltre alla Tuscia, e naturalmente Roma, potrebbe portare beneficio a tutta la bassa Toscana (Grosseto, Arezzo, Siena), a tutta l’Umbria, al reatino, oltre a Civitavecchia con il suo porto ed Orte con uno scalo ferroviario di primaria importanza. L’incontro ancora una volta ha permesso di costatare la trasversalità politica delle adesioni. Sono intervenuti il presidente della Provincia, Alessandro Mazzoli, i senatori Laura Allegroni (An) e Giulio Marini (Fi), l’assessore provinciale Stefano Di Meo (Comunisti italiani) e il consigliere comunale Aldo Fabbrini (Margherita), tutti unanimemente concordi nell’affermare la validità della scelta del capoluogo della Tuscia per un aeroporto che,oltre a dare slancio economico ad un vasto comprensorio consente di ridurre i tempi di volo e di evitare ai velivoli di dover affrontare l’affollato spazio aeroportuale romano.
Nessun commento:
Posta un commento